Rome - Contact & order: Geograph.Issues@gmail.com

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sabato 5 ottobre 2013

Nicola Giunta (Hot Wheels) su The New Noise

GRIP CASINO, Upstart World (CS, Geograph Records)
TRAPCOUSTIC, Bonsai Heart (CS, Geograph Records)




Rimaniamo nella capitale, a Roma-Est per la precisione, per parlare della Geograph Records. Etichetta attiva solo da un paio d’anni ma con un catalogo di tape, vinili e cd-r di qualità succosissima, i cui alfieri (Grip Casino, Trapcoustic, Eva Won, Kawamura Gun…) sembrano quasi rappresentare una trasfigurazione acustica e cantautorale di quella Borgata Boredom i cui indigesti parti sonori continuano a far tanto parlare in giro.

Una tape nero pece, corredata da una copertina altrettanto scura, contiene le 12 tracce Upstart World, il nuovo lavoro di Grip Casino, per l’occasione accompagnato da altri accoliti e compagni d’etichetta (Trapcoustic). L’intro “The Eternal Aching Comedy…”, con note di piano e Bontempi come fossero suonate da un bimbo di terza elementare con gli occhiali spessi e la testa piena di strane immagini, apre il varco per lo strumming di chitarra acustica di “Digging On My Grave”. Si va avanti con “Terra In Trance”: piano, voce e un violino borbottante che danno vita a un Wyatt versione slacker. Seguono “The Road” e “The Writer”, che ricordano non poco i Sonic Youth più acustici o, meglio, certe cose in solo di Thurston Moore. Ancora acusticherie sparse e rumori d’ambiente (“Top Floor”) e un bellissimo strumentale (“Transmit”) che sembra suonato sempre da Moore e co. ad amplificatori spenti. Se nel ’92 avevate 15 o 16 anni e andavate in giro con le camicie a quadri e i Dr. Martens o altra roba del genere, questa cassettina (a proposito, c’è anche la versione cd) vi entrerà nel cuore per rimanerci.

Il suo nuovo lp – di cui parleremo su The New Noise molto presto – è uscito per Geograph giusto un paio di giorni fa. Noi di Hot Wheels, per introdurvi il personaggio in questione, abbiamo pensato di ripescare il lavoro precedente, stampato su tape bianco-panna nel 2011. Di chi sto parlando? Trapcoustic è il nome che Demented Burrocacao, al secolo Stefano Di Trapani, si è scelto per far ascoltare al mondo intero le sue gemme grezze di pop-folk rigorosamente registrato in camera da letto (o in cucina, o al cesso o dove vi pare). Per intuire la levatura del personaggio leggete qui l’intervista realizzata per VICE da Valerio Mattioli.

Nove tracce per la durata complessiva di poco più di mezz’ora. Registrazione in zero-fi, chitarre acustiche super flangerate, note sparse di ukulele, violino o piano che compaiono di tanto in tanto a sviare l’ascolto e, in cima a tutto, la voce scazzata e sommersa (non so bene da cosa, ma mi suona “sommersa”) di Demented, che ci spiattella a cuore aperto ciò che gli passa per la testa. Similmente a Grip Casino, il richiamo ai primi anni ’90, quando il lo-fi cantautorale (Smog, Palace, Supreme Dicks, Jandek…) era hype, magari minore, ma sempre hype era, è senz’altro forte. In aggiunta Trapcoustic ci mette anche una bella dose di folk inacidito alla Skip Spence e McCartney pre-Wings. Dimenticavo, c’è anche una cover dei Sigue Sigue Sputnik, “21st Century Boy”.


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