Rome - Contact & order: Geograph.Issues@gmail.com

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sabato 28 settembre 2013

OUT NOW



Artist: Trapcoustic
Album title: Innerlands
Label: Geograph records 008
Length: 36' 47''
Date: 29 Settembre 2013


1 –Innerlands
2 – Feeling of beating
3 – Baby
4- Taggia 109
5- My heart is a street
6- She’s my vice
7- Love comes
8- Sleeping on a bed of snakes
9- Just right with you
10 – My little magnet
11 – Sirens
12 – Outerlands

Trapcoustic: vocals - background vocals - 12 string guitar - 6 string guitar - Çifteli – mini sitar – violin - orchestron simulator - tapes


Presentazione disco con concerto dal vivo.
Domenica 29 settembre 2013
Forte Fanfulla
via fanfulla da lodi 5

ore 22.30
Roma

mercoledì 11 settembre 2013

Paolo Miceli su Komakino





































http://www.inkoma.com/read.asp?id=4252






Grip Casino - Upstart world


Out of tune and stoned, the oblique and minimal sound of this record made me think of Daniel Johnston: Antonio Giannantonio, aka Grip Casino, shares with him a common isolationist madness. Hopefully not the same disorder - with all respect -, though, if anyone had ever wanted to sign for it, I have the feeling that Antonio would have been in first line. 
Piano, guitar, violin, all barely in tune, as dictated by a cleverly sick mind. 
A road, The writer, the disarming boy/girl duet of The Girl know it, and the folk ballad of Eyes are the good glasses of wine before the deadly drunken dance of Transmit, one step over the forthcoming hangover, - beautifully drummed. 
Giannantonio is not a novice in the local alternative music non-scene, I know him since years, - this is his second record as Grip Casino if I am not wrong, and Upstart world also sees involved Calcutta and Trapcoustic, among the musicians, same record label, same music indie niche. Mortally lo-fi, experimental folk.
Antonio Giannantonio, he is a quiet, lovely guy, with a lot of burning ideas (not less, he runs himself Geograph record), and since his That Noise from the Cellar, passing by The Last Wanks to The Real Miracolo, he always rejected the chrome tuner pedal as The Evil itself. 
No, he's not the guy smashing the toy guitar in the below video, but he could have been.

domenica 1 settembre 2013

Leonardo di Maio su Ondarock


http://www.ondarock.it/recensioni/2013_gripcasino_upstartworld.htm


GRIP CASINO

Upstart World

2013 (Geograph Records) experimental folk, lo-fi

Torna nel mezzo di questa torrida estate l’allegra brigata della Geograph Records, che si è saputa ritagliare in poco tempo un piccolo posto di rilievo nell’agonizzante panorama indie del Bel Paese. In particolar modo Calcutta ed Eva Won sono riusciti a far parlare ampiamente di se stessi, anche se il vero fiore all’occhiello della Geograph è e rimane il progetto del suo fondatore e ideatore, ovvero Antonio Giannantonio, alias Grip Casino. Esattamente due anni fa si presentò con un dischetto assai coraggioso, “STLNV”. 

Questo nuovo “Upstart World” lo ripropone più o meno nelle stesse vesti (approccio amatoriale alla materia musicale e sonorità eccentriche e bislacche), solo con un po’ di cuore in più e meno sperimentazione fine a se stessa. Insomma, un maggiore spazio alla comunicatività e alle emozioni e una maggiore cura nella realizzazione discografica (non che il disco sia registrato meglio, ma i dettagli sonori sono più nitidi che in passato). “The Eternal Aching Comedy…” funge da introduzione strumentale, con sparuti accordi di pianoforte e di chitarra acustica. “Digging On My Grave” e “The Girl Know This”, i brani più musicali del cd, rifanno un po’ il verso a Smog

Ritroviamo il vecchio Grip Casino nelle volute stonature di “Terra In Trance” (con un finale di drones armonici) e nel suo tipico folk straniante di “Eyes”, così anche in “Let Me Ask You”, molto vagamenteSupreme Dicks. “Transmit” e “…Of Expectant You” sono invece due interessanti digressioni strumentali. Ciò che più valgono in questo disco sono i suoni e gli “arrangiamenti” che, seppur non rivoluzionari in senso stretto, risultano comunque fantasiosi ed efficaci. 
Peccato però che il buon Giannantonio si ostini sempre a guastare un po’ il tutto con i suoi “vocals” ammorbanti e deprimenti. L’effetto è sicuramente voluto, ma dubito che risulti appetibile alla maggior parte degli ascoltatori, anche quelli più smaliziati. 

Nel complesso, gli artisti della Geograph stanno alla musica indie nostrana come i primi film di Nanni Moretti stavano al cinema italiano.
(28/08/2013)